05 July 2015

Maglia gialla

Scritto nel luglio 2013 riesumato nell'aprile del 2014 e ora a luglio 2015. Non male. 

Il Salagou

Squabus è in fase positiva, vivaddio. Sa che durerà poco e deve trovare il modo di farsene una ragione


Dovesse dire le tre caratteristiche salienti del periodo direbbe che sono: l'apertura al mondo, la voglia di sport di squadra, il desiderio di parlare di sè in terza persona. Come sentisse il dovere di coccolarsi, dirsi che tutto sommato sta facendo un bel lavoro, che va tutto bene. In prima persona non viene tanto bene.

Ma si diceva lo sport. Per fortuna lo sport la viene a stanare anche se lei non se ne ritaglia il tempo. A parte la corsa al passeggino, per cui teme di essere ormai famosa nel quartiere senz'anima. Adesso deve solo trovare un maestro yogi fidato, un gruppo di teatro e tornare in piscina, poi forse la nostalgia d'Olandia sarà scongiurata del tutto.

Un altro sport l'è venuto a stanare anche la settimana scorsa. C'era la giornata dedicata al team building con il suo gruppo.

Dopo aver accantonato il rafting, vivaddio chè Squa si cacava un po' sotto, la scelta è caduta su un bellissimo giro in mountainbike. In un posto a meno di un'ora da MontePello di cui riparlerà perchè l'ha già eletto meta preferita del week end. Un posto magnifico. Squabus era solita andare in mountainbike quando viveva in Francia la prima volta, sempre a sud, ma un po' più in là. Col chercheur e i sacerdoti del tempio si andava a pedalare nell'arrière-pays nizzardo. Le gite più belle che ricorda erano all'Esterel oppure intorno alla città di Moliere.  Per non dimenticare quella vacanza cicloturistica in Sardegna. 


Squabus in qualità di mamma-del-gruppo come è stata soprannominata (e quasi piangeva davanti ai colleghi a sentirlo) ha riservato le bici per tutti, della taglia giusta per ognuno.
Si è raccomandata  acqua e crema solare e via, si è partiti.

Il cielo era blu, il sole splendeva assoluto  e pure troppo. Il contorno era magnifico e già dopo pochi chilometri Squabus si è persa in quei meta-discorsi tra se e sè.
 
C'era il capo, che nonostante la sua età, maggiore di quella di tutti è partito in quarta e ha tenuto la maglia gialla del leader fino alla fine. Antidoping scherzavamo noialtri. Antidoping al traguardo!!

C'era quello che in mountain bike come sul lavoro deve andare di show off.

C'era quello dolce (Didi).

Cc'era quella che zotta zitta riusciva a stare dietro il capo.

Quella che zitta zitta invece non ce la faceva.

Quello che parte forte e invece gli son venuti subito i crampi.

Quello che non ti chiede come va neanche a morire, proprio non gli interessa e se glielo chiedi tu ti rsiponde: oui ça va come se fosse ovvio e tu avessi domandato che taglia di mutande porta

Com'è normale Squa ha cominciato a riflettere du di sè

Nnessuna ansia da prestazione, stava a metà, aspettava quelli che erano indietro. Se la cavava. Aveva molto meno paura di un tempo delle discese. Tra l'altro da quando è mamma è molto pià coraggiosa in generale, ha notato. A calcetto l'altro giorno è persio stata in porta e decentemente.
E adesso la vedesse il chercheur che scende giù dalle le discese con i sassi.


Intanto farfalle di colori bellissimi, profumo d'origano, il lago.


Squabus ha pensato che il capo che era davanti a fare il leader non aveva modo di rendersi conto
di quelli che restavano indietro e poi che di team building in quella circostanza se ne stesse facendo ben poco. E che forse in fondo in fondo aveva ragione a dubitare delle qualità direttive del suo capo.


Squabus nonostante faccia 10 kg circa di sovrappeso rispetto a quello che un tempo era il suo peso forma e che tra tutti loro era l'unica ad aver vissuto quello stravolgimento del corpo che è portare in grembo un esser eumano. Che dopo ci vuole una certa dose di volontà a tornare prestanti come si era abituate ad esserlo. E come fanno le mamme atlete se l'è sempre domandato.Squabus era tutto sommato tra quelli più freschi e prestanti. Il capo però l'ha vista sempre ultima perchè lei aveva voglia di apsettare quelli che non ce la facevano.


A Squabus, si sa, le metafore piacciono molto.


04 July 2015

La cascata

La Cascata, da qui


Un mese e un po' dalle ultime notizie e Squabus ha fatto tantissime cose. Tutte belle. Ha curato un pochissimo il giardino nuovo di zecca, ma soprattutto si é stesa quasi ogni mattina a guardare il cielo tra un saluto al sole e l'altro, tra un addominale e un jumping jack. Ha corso-camminato più di 20km nelle ultime due settimane, ha giocato a piedi nudi a calcetto genitori contro bimbi (6-8 anni, le squadre erano quasi equilibrate!!) e si é rispaccata la schiena come non succedeva da mesi. Ha contato tantissime calorie, ha mangiato qualche fetta di torta, compresa la sua, e poi, di buonumore si é rimessa a contare, correre, yogare. Ha letto un pochino. Ha avuto ospiti. Ha fatto bellissimi picnic al fiume. Ha riso tanto. Ha osservato. E' stata più in silenzio.


Ha capito tante cose ed é pronta a rimettersi in gioco, crede. Qualsiasi cosa voglia dire davvero, all'origine, a Squabus mettersi in gioco fa pensare all'aver voglia di ridere e scherzare e stare leggeri. Squabus aveva perso la voglia e ancora ci pensa a com'é che quella voglia le torna quando succedono cose brutte-brutte. Un po' é intimorita perché non vuole mica che, dovesse perderla di nuovo, debba succedere una cosa brutta brutta-bruttissima per farle tornare voglia di giocare.


E' stata in gita sociale con tutto il labò in dei posti meravigliosi, ché siccome nel gruppo questo giro c'erano un componente di sesso maschile in ramadan e un componenete di sesso femminile con un microbebé nella pancia (l'ultimo nome sul post-it), quest'anno é stata una cosa super-soft ma molto variegata, con micropasseggiata in un posto meraviglioso, picnic all'ombra e bagno sotto le cascate. Le cascate. Le cascate le hanno fatto venire voglia di scrivere.


Il giovane phD francese era già sotto, seduto su una roccia. Ha fatto segno venite! Squabus si è tuffata e ha nuotato più forte che poteva, più si avvicinava più faceva fatica. Il pHD-Jr ha teso una mano che lei ha afferrato. Ha lottato per sistemarsi sulla roccia, per sedercisi e l'acqua era forte ma ora andava molto meglio. Il cuore le saltava fuori dal petto, intanto, per l'emozione. Poi, poi si è alzata in piedi e a quel punto non faceva più alcuna fatica. Si è sentita molto potente. Ha gridato di gioia, la voce forte coperta un po' dal rumore dell'acqua Si è sentita potente e, protetta dal contesto, ha anche pianto un pochino.  Perchè è durissima mentre nuoti davanti quella cascata spettacolare. Arrivare è meraviglioso. Perchè come al solito era partita per metafore.


Era arrivata, un giorno, crede, in quel paesino medievale e lontano, poi è dovuta partire e una volta altrove è scivolata giù ed ora ha paura di nuotare di nuovo verso la cascata. Una parte di lei almeno.


Squabus poi si è resa conto che aveva cercato di scrivere un post anche sulla gita sociale di due anni fa, un post che si chiamava Maglia gialla e parlava di leadership e metafore, come al solito, ma che poi è rimasto due anni qui. Ora lo finisce, con 24 mesi di ritardo e lo pubblica, forse domani, forse dopo...