06 February 2014

in cantiere con una matrioska blu tra le mani

Vorrei una stanza piccola e lontana, con una scrivania e un divanetto comodo e una finestra da cui vedere la luce che arriva al mattino. Piccola perchè sembri il rifugio che sarebbe per i miei risvegli antelucani, appunto. Lontana perchè il ticchettio dei miei pensieri non svegli nessuno - e soprattutto quello piccolo che è diventato tremendamente mattiniero, anche lui. E da allora io sono ostaggio del silenzio e del buio e i miei pensieri non sono liberi di vagare. Mi manco molto.

E quindi vorrei un po' di silenzio, un po' di tempo, un po' di spazio. Vorrei un bimbo che dorme fino alle 8. Volendo sognare, sogno una finestra sul mare.


Ho fatto delle cose dannatamente importanti questo gennaio. Ora mi ci vuole la massima concentrazione e taaaaaaaanta buona volonta per continuare a posare un mattone dietro l'altro e non abbandonare il cantiere. Questo gennaio è stato carico di cose. Non mi lamenterò più di leggere e sentire quanti propositi fanno le persone, finchè sentirò  intorno a me la precisa e sana buona volontà di fare davvero succedere le cose. E l'ho sentita, sono stata tirata in mezzo ed è stato bello. Ho visto gente, ho fatto cose, sono quasi a posto per tutto l'anno a  venire, se confronto con quello passato.  

Io ho fatto uno ed un solo proposito per il 2014, nome in codice matrioska blu. L'ho tenuto per me, per una sorta di scaramanzia. Avevo immaginato di metterci questa foto accanto al proposito. L'avrei rubata e sono sicura che a Daniele non sarebbe dispiaciuto . Quando ho letto quel tweet io ho pianto, dannata fontana rotta, perchè era quello e solo quello l'augurio che bisognava farmi.


Un giorno, una settimana fa, mi sono data malata, ho scritto questo, e dell'altro che ho lasciato in un cassetto, poi ho chiuso i computer e ho fatto delle telefonate molto importanti. Ho preso i primissimi appuntamenti per cercare casa. Nella stessa giornata ho rischiato di vuotare l'ultimo scatolone dell'ultimo trasloco. Sarebbe stato un bel simbolo.

Ma, soprattutto, ho chiamato la porta potenziale per uno strato oltre della matrioska. Ho sorriso perchè la candidata-porta riceve a Sans âme, ma anche nel Centre Ville, credo che questo dettaglio mi abbia galvanizzato. Sicuro mi ha messo di buonumore. La incontrerò domani, a Sans âme, e dire che sono emozionata non è abbastanza. Ho cercato di fare mente locale e pensare da dove iniziare. Da mia madre, forse. Ma dalla sua morte o dalla sua vita? Dalla depressione bianca? Da qualche parte bisogna iniziare. E' tutta la settimana che rifletto.

Però ecco ora sta a me. Sta a me organzizzare un appraisal col mio capo. Sta a me riflettere su tutte le volte che non alzo la mano. Sta a me continuare a cercare casa ed il filo dei circoli virtuosi di cui ho molto bisogno. 

Sta a me parlare con la mia matrioska blu e non già scrivere...

nome in codice matrioska blu

6 comments:

  1. Io ieri ho fatto esercizi concreti di assertivita' con il mio capo e gli ho detto alcune cose che mi stavano in gola da tempo.
    Io mi preparo sempre i discorsi da fare ad ogni seduta e poi capita una domanda o anche solo un saluto diverso che mi porta da tutt'altra parte!

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  2. L'augurio veniva dal cuore.
    Un abbraccio

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  3. Quella matrioska è stupenda e beneaugurante!
    Spero che oggi sia iniziato un bel percorso :-*

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  4. Un passo per volta, come beppe spazzino di Momo. Brava Squa, ti ammiro. Meg

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova