30 December 2013

Grazie Mario!

Questo post doveva intititolarsi Ciao 2 0 1 3, non mi mancherai e doveva iniziare più o meno così:

2013. Un anno parecchio denso. Duro e difficile.

Poi sono scoppiata a ridere mentre lo scrivevo perchè ho pensato al mio amichetto col quale condivido una passione sfrenata per Non ci resta che piangere. Tipo che lui comincia a citare il film e io rido come una scema e gli altri due ci prendono per il culo. Ma in realtà è che sono contenti di vederci ridere e forse tirano persino un sospiro di sollievo, Finchè ridono.... E ridono! Ridono talmente che hanno deciso che lui è Mario e lei Saverio (chi altri poteva essere?). Ridono talmente di gusto che il proposito più a breve termine del 2014 è rivedere quel film con lui per iniziare il 2014 tra grasse risate. 


Mario, il mio amico che ha voglia di ridere, mi ha detto l'altro giorno, massaggiandosi la schiena dolorante: Squa (buffo scriverlo, ma stavolta è vero, perchè lui, insieme a pochi altri, mi chiama davvero Squa nella vita reale)... Squa è stato un anno duro, ma proprio duro, durissimo. Guarda si, proprio difficile. Io sorrido, perchè Mario l'anno scorso di questi tempi mi diceva esattamente la stessa cosa. Uguale. Probabilmente l'anno prima pure. Ma no, Squa, quest'anno di più, credimi. Duro duro duro. E non è che Mario abbia voglia di lamentarsi. E' che è persona di sensibilità sopraffina e le cose le sente, non gli passano sopra. Con una sensibilità così le brutture della vita si sentono forti e chiare, nitide, come schiaffi repentini che poi lasciano la guancia dolorante a lungo. Ma poi pure le cose belle passano lasciando quel velo di malinconia e poca leggerezza. Però io, caro Mario, io ti vedo proprio bene alla fine di questo 2013 e lo dicevo giusto stamattina alla Teddy chattando, e quando vedremo Non ci resta che piangere lo dirò anche a te. 


Un'altra cosa ti ho già detto ieri sera, in questa strana cena per me -forse anche per il chercheur- fuori dallo spazio-tempo... perchè era un anno buono che non mi trovavo in una situazione così e mi ero dimenticata che cosa significa essere circondati da amici atavici, come li chiamo io... e alla fine è inutile girare in tondo a questo stato depressivo e cercare scusanti e ragioni. Questa è una delle ragioni principali. Essere privi di una cerchia di amici che ti sanno, nonostante le contraddizioni intrinseche. Parecchia contraddizione, perchè sanno qualcosa che non c'è più, in fondo. Ma c'è pur  sempre, per altri versi. E allora ti senti di nuovo piccola e scura come il brutto anatroccolo permaloso che eri, mentre il cigno che vorresti diventare, cerca posto, scalpita, si picca, pure lui. Ed è un gran putiferio. Di occasioni perdute. Di rimpianti. Di cose che non saranno mai più. Di nostalgie di mondi ormai inesistenti. Di cose che vanno lasciate andare, come lanterne sull'acqua (un po' come diceva Close in un bellissimo commento).


Te l'ho detto ieri sera, ma non so se mi ha ascoltato, che conviene che ti prepari al prossimo livello, perchè, ascolta a me, il livello 2014 è più duro ancora, ne sono certa. Sicura. Certificata.


 Questo post doveva intitolarsi Ciao 2 0 1 3, non mi mancherai, invece -a celebrare il fatto che è bello cambiare programmi, anzi in fondo è la cosa più bella che possa capitare, quando si ha il potere di scegliere- questo post ora si intitola Grazie Mario!

Ed è dedicato a Mario e alla sua compagna, che il prossimo sia il vostro anno ragazzi. Suerte!

2 comments:

  1. eh, 1400...quasi 1500! Anche io ho visto quel film tante volte e avevo un amico Mario di Secondigliano a cui dicevo spesso "Glazie Malio". Auguri!

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  2. bella Mario!
    buona fine e felice inizio!
    e buon tutto quello che ci passa in mezzo!
    baci da qui alla mezzanotte!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova