22 May 2013

se non vi piace ingegneria, chiamatela: Arte del sonno

il risultato è uguale. Che le parole non siano d'ostacolo, quando il messaggio è così importante.

Sono ufficialmente una vigliacca. Pungolo, cosi' i post li scrive lei, pero' diciamolo é anche bene: li scrive meglio di come non farei io. L'ho già commentata liberando le inibizioni, perchè chissà com'è, a casa degli altri a volte ci si sente più protetti. Mi limito a sottoscrivere ogni parola e a incorniciarlo il suo post.

Qui un preview:

La parola ingegneria disturberà quelli per cui tutto è natura, istinto, che una mamma già sa prima di leggere o sentire pareri. Io non sono sicura che in una società moderna e snaturata come quella dove viviamo sia davvero possibile ascoltare e seguire l'istinto.
Semmai quel che Why dice, io credo e lei mi correggerà se non interpreto correttamente, è che per essere in grado di riascoltarli gli istinti purtroppo bisogna applicarsi. Abbandonati alla vita frenetica e tutto stress e alle interferenze forse faremo fatica. E approposito di interferenze consiglio anche questo post di Why: le mamme intorno.


Mamme e papà davvero disperati perché i vostri bimbi non dormono, che non siete ancora disposti ad abbandonarvi al fatalismo. Accogliete questo messaggio con speranza. Vi auguro che la vostra chiave sia semplice da trovare. Non disperate.

Coloro che la parola ingegneria non piace molto, potranno leggere Arte o anche poesia del sonno, perché é quello che é. Il risultato non cambia. 

11 comments:

  1. Premetto che essendo per me questi problemi un caro ricordo, non ho la minima volontà di criticare quanto scritto da te e Why sull'ingegneria (arte) del sonno, anzi! Certamente aiuteranno qualche neo-mamma ad affrontare meglio e più serenamente il momento difficile della carenza di sonno.
    Io avevo in mente una routine perfetta, l'avrei applicata e l'avrei seguita ... poi l'imprevisto ... mio figlio è nato con una forte forma di reflusso quindi doveva stare in verticale almeno mezz'ora dopo ogni pasto, dormire con il lettino rialzato da un lato, etc.
    Soprattutto era il panico perché anche dopo ore rigurgitava in modo improvviso e abbondante, quindi dovevo spesso vegliarlo. E poi era arrabbiato nero, stava sotto sedativi perché il tratto esofageo era a pezzi ... Insomma 10 mesi così.
    E poi ... continuava a dormire poco e male ... ci abbiamo messo due anni a capire che si trattava di apnee notturne, un disastro! Quindi intervento di urgenza per tonsille-adenoidi ... e finalmente un po' di pace!
    Scusa per questa digressione splatter, ci avevo scritto anche un post su GC solo per invitare le mamme a cercare di approfondire alcuni disturbi del sonno, proprio nella tua stessa prospettiva di non abbandonarsi al fatalismo.
    Mi perdoni?!

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    1. Perdonarti MArzia? E di cosa? Ti ringrazio invece!
      Tra l'altro non mi pare assolutamente che tu contraddica alcunché. Io sono un po' stufa, vedi dispiaciuta, vedi indispettita che tutto sia attribuito al caso. Il caso porta al fatalismo. E il fatalismo non ci fa crescere e cercare vie di uscita. Se parliamo di fortuna ad aver avuto in sorte una creatura che grossi *disturbi* non ne ha avuti, allora si ok è fortuna. Ma una relazione causa-effetto per quanto difficile da interpretare c'è sempre.
      Se tu stai pensando che molte delle difficoltà che poi ha avuto tuo figlio vengono strettamente da quelle prime disavventure, sappi che io lo penso insieme a te. C'aveva *ragione* da vendere ad essere arrabbiato. Macchè vengo al mondo ed il mondo è questa sofferenza? Tu,non te lo ripeterò mai abbastanza, per quanti errori dici di aver commesso nei fatti o nell'approccio, sei stata una mamma molto saggia e coraggiosa. La mia stima per te non ha confini. Quel tuo post su GC l'ho applaudito nel silenzio della mia insonnia mattutina.
      A qualcuno in ascolto potrebbe interesaare:
      http://genitoricrescono.com/risvegli-notturni-e-apnee/

      Di nuovo ti ringrazio, mi rendo conto che parlo di situazioni *normali* (nessun disturbo del sonno in vista) come fossero la regola, ma hai ragione. Io penso che quel che descrivo dovrebbe essere la normalità se i nostri bimbi vengono incentivati ed aiutati ad imparare il sonno. Al di fuori, hai ragione, bisogna interrogarsi. Senza ansie e paranoie.

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  2. posso riportare ciò che mi disse la mia amica psicologa e anche la psicologa dell'asilo?
    "I bambini non hanno mai problemi, sono gli adulti che li hanno. Se un bambino non dorme, è agitato, non mangia bisogna farsi della autonalisi e cambiare se stessi. Perché siamo noi il problema. Noi e le nostre paure non affrontate che gli stiamo trasmettendo"
    un bacione!

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    1. sicuramente è un'osservazione che stimola all'autocoscienza e ad emanciparsi dal fatalismo. Però ecco io una ocsa così ad una mamma ed un papà in difficoltà non la direi e non la penso in questi stretti termini, un po' duri, non credi? Mi pare parecchio colpevolizzante. Che ci sia un meccanismo di causa-effetto non significa che ci sia colpa. Il mio fastidio personale sta nell'ignorare la possibilità di trovare quel meccanismo, nello sprecare energie a lamentarsi per poi essere impermeabili ad ogni osservazione o consiglio.

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  3. Credo che all'inizio con il primo figlio non si sia realmente preparati alla mancanza di ore di sonno o a sonni interrotti ogni ora. Dico sempre di ricordare che una forma di tortura è la privazion del sonno! ;)
    Sembra impossibile che arriverà il momento nel quale sarà possibile dormire una notte intera ma, prima o poi, arriva per tutti.
    Io ho sempre evitato che nostra figlia dormisse nel lettone, a parte qualche eccezione quando eravamo veramente disperati e ci siamo addormentati con lei in collo sdraiati nel lettone. Perché il continuo movimento, il timore di farle male durante il nostro sonno non mi faceva riposare neanche quando dormiva lei.

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    1. proprio vero, Daniele: è una tortura! E sotto tortura si possono fare cose che non faremmo in altre circostanze. Per questo Why (e io con lei) sottolinea l'importanza di prepararsi, perchè se non siamo 'solidi' prima di essere sottoposti a tortura poi cederemo alle soluzioni a breve termine. E non solo equipaggiarsi per affrontare il peggio (turni, biberon paterni in notturna, anche di latte materno tirato, per fare solo un esempio) ma definire prima le modalità che vogliamo seguire, osservare la creatura che pare indecifrabile ma magari non lo è. Infine adattare quelle modalità, certo, ma non buttarle alle ortiche se non funzionano alle prime.
      Certo è che se siamo stanchi noi, non c'è molto da fare poi. Stanchi saremo sì in balia degli eventi.

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  4. Ma io esattamente perchè mi sono persa questo post e lo leggo solo oggi? Innanzitutto quasi mi commuovo, che essere citata (e non per essere insultata!) è un grande onore.
    Hai interpretato a puntino: proprio per seguire l'istinto, secondo me, bisogna prepararsi. Per ritrovarlo, sotto la pila di tradizioni, luoghi comuni, consigli e sentiti dire che ce lo tengono nascosto e ne ostacolano il fluire.
    E' un peccato però che sia qui che da me alla fine si finisca col parlare solo con altre persone che la pensano come noi. Mi sembra che ce le cantiamo e suoniamo da soli alla fine, quando invece un bel confronto con chi la pensa diversamente sarebbe tanto più produttivo...

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    1. mi devo scusare io: volevo fare specchietto al tuo, ma poi è finito che la discussione s'è un po' spostata qui e ho mancato di fartelo notare.
      E' vero è un peccato! Come ci siamo già dette, a me parlare di 'successi' pur piccoli mi mette a disagio. VOrrei risolvermela questa cosa. Mi sa che ha a che fare con la mia serenità.
      D'altra parte ho fatto un po' di autocoscienza e ho, per esempio, riflettuto sul punto debole del momento: le pappe. Pistacchio mangia ancora pappe frullate da bimbi piccoli anche se è più che pronto ad altro. Lo so che dovrei impegnarmi a fare transizione però mi fa una fatica solo pensarci.
      Eppure ad analizzare non faccio davvero meno fatica così ...basta ricordarmi la produzione industriale di pappe per le prossime settimane da congelare, di giusto ieri: 16 pappe di 'gusti' assortiti in una mezza mattina, impresa non da poco... che potrtebbe essere risparmiata con un pochetto di programmazione giornaliera che definisca un menu che vada bene per tutti. Visto che noi due pure, mangiare dobbiamo mangiare. Il fatto è che al momento mangiamo maluccio e questo mi blocca dall'avanzare. Fatica immane solo al pensiero. Se qualcuno si mettesse a consigliarmi in merito, mi verrebbero effettivamente i tic nervosi.

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  5. Io ho commentato anche sul blog di Why.
    Per me la nanna è un tasto dolente, dopo due figlie non sono riuscita a capire quale fosse il modo giusto. Ho fallito ma sono sopravvissuta. Tuttavia sono arrivata alla conclusione scontata e consolatoria che ogni bimbo è a sè, la routine è importante se il bimbo l'accetta altrimenti diventa una tortura per mamma e bebè

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    1. mmm queste sono le mie tematiche preferite da primo mattino. Rispondo domattina quindi, ma da Why che non voglio spostare una conversazione che stava scorrendo piacevole da lei. Grazie del commento però! E lo so quanto ti duole il tema, lo so e mi spiace.

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    2. finalmente sono riuscita a rispondere :)

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova