15 November 2008

Il forno e' nudo


...un post eternamente in campeggio.

Dopo le prime due settimane di perlustrazioni, si sono completate le prime quattro settimane [un ciclo completo] di lavoro e vita vera. Tra alti e bassi, come e' mio solito, sembran passati secoli. Sono scombussolata, spossata; occhi spalancati, orecchie tese. Di acqua sotto i ponti ne e' passata a tonnellate, ho imparato tante cose nuove ed avuto un anteprima su quante ne potro' assorbire, vecchia spugna. Mi sento fortunata. E anche non. Sensibilmente piu' vicina a " "casa" ", ma comunque lontana anni luce.

Ho avuto anche la fortuna di ferirmi malamente un dito tagliando la primissima cipolla d'Olanda col nuovo tagliere e lo sconosciuto coltello (non ci si fa mancare nulla). E di testare quindi per direttissima la sanita' olandese aggiungendo un paio di punti al mio gia' fornito carnet.
Ho avuto Sto ancora avendo una serie di simpatici contrattempi burocratici che mi hanno confermato che rimpiangero' a vita l'eccellente burocrazia francese. Ma qua si divaga in schiocchezze, mentre io volevo parlare di campeggio.


Ci siamo finalmente installati nella simpatica casetta dello studente (attempato), superando lo sconforto iniziale per un'accoglienza non proprio delle migliori. Passera' alla storia il giorno dell'arrivo, io disperata, incredula di fronte a cotanto lassismo: un bel po' di sporcizia pesante diffusa ovunque, un frigo lasciato chiuso a crescere muffe. Ed altre deliziose sorpresine che non voglio neppure ricordare. Memorabile il contegno del chercheur mio che cercava di tranquillizzarmi: vedrai, non preoccuparti, coraggio. Ed io che additavo guarda li'... e li' ... oddio no, andiamo via... Provata dal viaggio. Poi ad un certo punto faccio al mio amato chercheur, nonche' provetto e passionato pizzaiolo: chercheur mio, qui non c'e' un forno... E lui, perdendo d'un colpo tutto il suo savoir faire: andiamo via!
Potenza della pummarola.

Poi invece siamo rimasti, con la promessa di comprarci un forno, di quelli veri.

L'organizzazione per studenti (attempati) forniva una simpatica scatola ciascuno con il kit di sopravvivenza: un piatto, una forchetta/coltello/cucchiaio/cucchiaino, tazza, bicchiere, piccolo tagliere, grosso coltello con cui lasciarsi amabilmente dissanguare, preferibilmente prima di conoscere il numero delle emergenze e possedere un cellulare (ed essere coperti da assicurazione sanitaria, essendo il giorno precedente al primo giorno di lavoro).
Poi abbiamo comprato una padella, qualche insalatiera, un tagliere grande. Uno scolapasta!!! [Non mi dimentichero' mai che per trovare uno scolapasta comesideve ci son volute come 4 settimane, quando l'abbiamo trovato e' stata una festa]. E poche altre cose, buona parte delle quali vengono da negozi dell'usato, che abbiamo pazientemente setacciato. La missione che mi imponevo era: Adotta piatti e posate (etc) usati ma e perfettamente adatti per essere usati ancora ed ancora.
Ora, questa missione vuole adempiere a due fondamentali esigenze: annullare il non-sense di andare all'ikea et similia a comprare cose nuove di zecca, quando tante cose usate e magari belle sono li' in attesa di essere appunto adottate. Il senso di "giustizia" nell'avere questo approccio, veniva amplificato dal disfattismo lungimirante del chercheur, quando all'ikea ci siamo dovuti andare e osservava nel magazzino prima delle casse bancali e bancali di cose (la robbba, come cita saggiamente lui) e scuotendo il capo sospirava ti rendi conto che tutto questo nel giro di tipo dieci anni, finira' tutto in una discarica?. Gia'.
La seconda motivazione, che scompare al confronto della prima, e' sentirsi -almeno economicamente- meno in colpa di lasciare la robba dietro di te quando andrai di nuovo via ed il tuo amato non vorra' fare un trasloco di quelli classici -metti le tue cose sul camion. Che poi non e' che sei meno triste, perche' ci hai comunque voluto bene a quella robba adottata. Pure piu' che se fosse stata nuova, perche' non e' detto che molti altri l'avrebbero salvata. E te la terresti con te la robbba salvata.

Molte altre 'cose di casa' vengono dal riciclo di contenitori alimentari. La spesa al supermercato nelle prime settimane di questo insediamento olandese come in quello americano, non era volta al nutrimento o godimento della carne alcuno, ma pura e dura ricerca di contenitori. La bottiglia trasparente del rose' per l'acqua, le pesche sciroppate sotto vetro per lo zucchero, le latte dei pelati come portapenne, il sugo in barattolo di vetro per il caffe'. Il bottiglione di sugo per il cous-cous. Ed ovviamente quintali di marmellata Bonne Maman per farne bicchieri. Che' io ormai da anni uso i barattoli di marmellata come bicchieri. Perche' voi no?


Poi un giorno e' arrivato il forno, un sabato via camion, dall'ikea appunto. Ed appena ha varcato la soglia di casa ha scatenato l'angoscia del dove finirai dopo? Ha scatenato tutta una serie di sensazioni a dirla tutta. Ci e' sembrato di diventare quelli che in campeggio si portano la televisione, per esempio.
Poi il forno e' arrivato come dire? nudo.




C'e' stata grossa crisi in casa Squa&Franx approposito del fottuto mobiletto che io comprerei per vestire il forno, questo o similia, per capirci. E lui a ribattere ma che ce ne facciamo del mobiletto? ma io mi devo essere rimbambita appresso a te Volevamo il forno, no? mica un mobiletto o santo iddio Se proprio ci tieni prenditi un mobiletto, io non ne ho bisogno ma roba da matti

Poi ieri sera, quattro birre e tre biophysicist, uno dei quali in fieri, a parlare senza sosta tra definizione di vita, evoluzione e cose affascinati. Si e' arrivato anche a parlare del forno nudo e di quanto fosse in fondo affascinante. Ed in quel momento, avvolta da quella bella atmosfera, ho deciso che no, non abbiamo bisogno del mobiletto. Poi ho ripensato a quando io facevo la fame di realizzazione personale, lui era un baiofisic-vuld-laic e mi ha fatto grande impressione ritrovare le speranze di quel post fatte cosi' concrete oggi.

Oddio forse alla fine lo comprero' pure il mobiletto della discordia, che qui si e' romantiche, ma anche pratiche, spolveralo tu un forno nudo.
Ma essenzialmente ed anche no, hai ragione tu ma di piu' che ragione


...piu' che un post una dichiarazione d'amore


10 comments:

  1. bellissimo forno metallico!

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  2. Mobiletto o no...buona pizza e pummarola guaglio'
    GreMiCi

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  3. begli amici che siete
    parteggiate anche voi subito per lui

    parteggio anche io, quindi capisco, pero' a me chi ci pensa?

    :)

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  4. va be' te lo dico...io il mobiletto l'avrei già comprato...
    GreMiCi

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  5. :)
    mi rincuora!
    (intanto stasera pizza con tanta pummarola!!!)

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  6. e scopro che a scrivere il primo anonimo commento e' proprio colui a cui stavo facendo una dichiarazione d'ammore.
    Ha confessato di aver scritto quel commento per creare consenso sulla sua posizione
    questi uomini
    sappiatelo

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  7. -----M------
    il mobiletto

    wm

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  8. -----M------
    come merdina per caso??

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  9. lanciamo una nuova moda
    vado a rimuovere il rivestimento della lavatrice

    wm

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  10. pregasi produrre relative prove
    !

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova