24 June 2006

Solstizio d'estate



A1, Lodi Milano, la macchina rovente, attraverso i campi di granturco, il vento mi scompiglia i capelli, sorrido, ma un po' amara. Il cielo è bianco bollente, radio pop sciorina l'interminabile elenco di eventi. L'estate milanese è cominciata.

La noche más corta del año

22 June 2006

Non lo dico








-Hai promesso, Squa
-Si ma...
-Stttt
-E va bene... ma...
-Ma cosa?
-Posso dire solo...?
-No
-Due paro...
-NOOO
-Una foto propiziatoria?
-Propiziatoria dici? Uffa, fai che vuoi, ma se poi il dio della scaramanzia tradita (e l'hai già tradita diverse volte) si sveglia, non venire a lamentarti da me
-Ma tu sei me
-Potrei stufarmi
-No, non lasciarci sole

...giorni fa ad una festa un tizio raccontava di come la ragazza con cui usciva da poche settimane, ad un concerto -o qualcosa di simile-, dopo che si erano persi di vista per qualche decina di minuti, ricompare, lo chiama per nome, lui si gira e lei sbam gli tira un pugno in faccia. Cosi' forte che lui, grande e grosso devo dire, casca per terra. Il suo amico guarda noi femmine e portandosi un dito alla testa dice: Vous êtes pas toutes seules là dedans (Non siete mica tutte sole qua dentro)

20 June 2006

Dominando il pudore



Oggi ho provato l' ebbrezza del telelavoro, o come si chiama quando lavori da casa e comunichi via mail con i colleghi. Ci metterei la firma. Ce la mettereste anche voi una volta conosciuti i miei colleghi. Ieri ha debuttato quella nuova, che poi è più vecchia di me, lavorava per la piccola e media impresa tre anni fa. Mha. Anche lei deve essersi un attimo scordata il perché se ne era andata. Deve essere l'anno dei revival. L'ho conosciuta praticamente ieri e sbaglio sempre, dico sempre, la prima impressione sulle persone. In questo caso la sensazione iniziale è stata soffocata dal litro di profumo che si era messa addosso. Cominciamo malissimo, mi sono detta. Quindi, dovrei dedurne che andremo d'accordissimo.

Questa ebbrezza m'è stata concessa dalla febbre che mi s'è incollata addosso da ormai da cinque giorni e dall'idiozia delirante che m'ha fatto chiamare in ufficio per farmi mandare un file, 'così finisco di lavorarci spaparanzata sul divano tra un'aspirina e l'altra'. Idiota.

Riflettevo che quando ho la febbre me la prendo con i francesi o con la lingua francese. E ora mi tocca andare da un medico (un medico francese). Io detesto i medici, tutti tranne il fidanzato della mia amica Teddi, che è geriatra (ed è l'autore del disegno che sta tra atom feed e iinvia una mail a squabus). Ed io non ho un medico. Prima in Francia si aveva la 'scelta finale', stai male? Vai da chi ti pare. Hanno deciso di cambiare la legge proprio quando arrivavo io. Ora c'è il medico di famiglia, all'italiana. Io non ce l'ho. In tre anni è la prima volta che prendo appuntamento con un medico che non sia il ginecologo. Ho lottato con la me frivola e 'si, domani' ed ho preso appuntamento con ben due medici, il primo che ho chiamato mi avrebbe ricevuta giovedì pomeriggio.

Io sola in casa con la febbre sono mooolto pericolosa.

Ogni promessa è debito...












Dimenticavo...
Nessuno s'azzardi a dire 'tutto qui?' che me lo mangio, sorridendo ma me lo mangio.
Altro che Grazia

19 June 2006

Starà guardando i mondiali





Forse anche Joe March ha provato grande disappunto sabato.
Il dio google mi ha soffiato che da studentessa era una campionessa di softball. E se fosse anche tra le più grandi tifose del mondo del calcio* ? Si sarà ricreduta sul mio conto, immaginando che tutti gli italiani hanno lo stesso senso del rispetto per chi li circonda di quel disgraziato di De -cartellini- Rossi. Io però non sgomito.
Se poi ha letto cosa scrive oggi Zucconi, sono davvero fo-ttu-ta. Non mi salvo neanche protestando che sono esterata
Scopro pure che era Jo March l'eroina di Piccole Donne, non Joe. Poco importa, mia cara, Joe ti sta proprio bene. E immagino bene che l'avrò fatta a fette con Joe March di quà e di là, ma la colpa è sua. Mi tiene sulle spine accidenti. Comunque prometto che non posterò più il suo nome fino allo step finale (ce la farà la nostra eroina?).

Io, in realtà, passavo di qui nel desiderio di regalare al web una foto dei sandali del sorriso. Ma la macchina digitale si rifiuta di cederla al computer. Eppure c'è. Le amiche potranno vederli live questo fine settimana, vengo a votare, ovviamente.

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*Diabolik tra i pesci, 'ste citazioni sono in tuo onore, mi sa che però non mi leggi

18 June 2006

De -cartellini- Rossi




A me della nazionale italiana ai mondiali in Germania non me ne può fregare di meno.
Non mi interessa neppure il calcio, in generale, non mi interessa -almeno- l'ossessione, la malattia, la follia che il povero sport si ritrova intorno, povero davvero. Da animo sportivo, amante della competizione e del gesto atletico mi piace però lo sport, semplicemente. Ho visto i croati contro il Brasile l'altro giorno e mi hanno intrigata, per questo sto in trepidante attesa di Croazia-Giappone.
Mi frega quindi dei mondiali. Ieri ero sì davanti alla tele a guardare Italia-Usa e non potevo evitare di chiedermi se oltreoceano Joe March stesse facendo altrettanto, invece di darmi la risposta che attendo per passare alla fase successiva (mi sento anch'io al girone eliminatorio del mio mondiale personale).

Eravamo da una coppia di amici ialiani provvisti di satellite, rivelatosi poi inutile: è un delirio questo mercato calcistico-televisivo odierno! Francesi che vedono solo Francia e poco altro -ovviamente parlo di reti nazionali- Italiani e Spagnoli altrettanto. E forse è così per tutti. Gli italiani in Italia hanno dunque visto la partita su mamma rai, dall'estero sul satellite ce la si ritrova criptata. Per fortuna una rete francese la trasmetteva. S'è tentato invano di collegarsi a radiouno-radiodue-radiovattelappesca, si è riusciti con radiopopolare, ma pareva troppo poco sintonizzata sullo spirito agonistico. E' toccato insomma prepararsi psicologicamente ad una telecronaca fatta di esclamazioni del genere oulalalala, quelle pureté e Squad-v-a Azu-r-a a tutto spiano.
La coppia di amici ha una splendida bimbetta di nome Teta che si fa sempre più bella, agli occhi ed allo spirito. Teta ha un anno e mezzo e dice ancora poche parole (e ancora meno sono quelle che ho avuto la fortuna di sentirle dire, ché si sta facendo timidina crescendo e se anche l'ho vista nascere e fare i suoi primi passi -5 dicembre 2005, non lo dimenticherò mai- non mi vede spesso ultimamente). Ieri sera andava dicendo [mamma, papà,] cacca, acqua, bira (birra), miche (formiche), lapàlla (palla), lapàlle (palle). Sfoggiava un vestitino blu recante la scritta Italia e relativa bandiera sul petto e a braccine levate scandiva Italia-Italia-Italia. Giuro. E, deve essere in onore dei mondiali, ha cominciato a scandire altre parole come fossero slogan, milone-milone-milone diceva guardando la torta di limone che avevo portato. Checco-checco-checco diceva quando il chercheur non la sentiva, che non so che gli fa alle bimbe, lo guardano sempre affascinatissime e timide.

Vabbè, non posso negare, mio malgrado, di essere sensibile al concetto di nazionale. Se mi infervoro, spero, mi alzo in piedi su un'azione, è perchè sport è anche 'tenere per un partito' e tifare la mia nazionale è la cosa più facile ed a portata di mano (ma tra poco vado a tifare Croazia e pure con più gusto). Una volta esterata il concetto di identità nazionale mi si è fatto più controverso. Come posso dire? In quanto al calcio, la tensione nel vedere la mia squadra giocare mi arriva in termini di 'vediamo di non fare altre figuracce', 'vediamo di non doverci vergognare ancora', ché già ce ne abbiamo ben donde. Anche già in termini calcistici (e a tal proposito divertente Zucconi su Repubblica, che fa un po' di outing per aiutarsi ad approcciare il concetto di 'Italia ai mondiali', di 'sti tempi... signora mia).

Ora, fare figuracce per me non è perdere. Assolutamente no, neppure essere eliminati subito e neanche arrivare ultimi. Fare figuracce è tirare una gomitata cattiva (e stupida, tremendamente stupida) all'avversario. Tre punti di sutura a lui, cartellino rosso a te. E guardate la faccia di culo che sfoggia poi. La galera dovrebbero darti, altro che cartellino. Bell'immagine, complimenti.

Interviste a Lippi su Repubblica, le Figaro. Italiani e francesi si sentono dire che sì, De Rossi ha sbagliato, gli parlerò. Pare che non ci sia dato sapere quali segretissime cose si diranno a quattrocchi allenatore e giocatore-bestia.

Della gomitata del romanista a McBride (nell'intervallo gli hanno ricucito lo zigomo con tre punti di sutura) Lippi non vuole però aggiungere altro. "Dico solo che ha sbagliato e che ne pagheremo le conseguenze, gli parlerò, ma il tutto resterà tra me e lui".

Sport24.com : L’expulsion de De Rossi a été l’un des tournants du match. Que lui avez-vous dit dans le vestiaire ?
Marcello Lippi : Je ne vous le dirai pas. Il a fait une erreur, il a été expulsé. Il n’a pas été le seul dans ce match.


Tutto qui? 'Na parola più dura, fosse solo per la faccia, poteva dirla... Che gli ha detto negli spogliatoi? Chiede il giornalista di sport24.com. Non ve lo dico risponde Lippi. Ma sparati.
Altrove (ci ripensa?), dice che saranno duri con lui, non faranno ricorso sulla sua squalifica, che vuole che bolla nel suo brodo di questa pentola che è stata messa sul fuoco ieri sera. Dice proprio così. Se questo è sport (e lingua italiana).
Non che Lippi debba essere responsabile per le cattiverie (e pure minchiate, diciamolo, che c'ha concluso De Rossi??) dei suoi giocatori. Non che l'allenatore di una squadra nazionale debba avere una qualche valenza educativa sui 'suoi ragazzi', però... Eventi così denotano che è mancata, prima e forse sempre, l'educazione al rispetto dell'avversario e soprattutto della decenza... si dice fair play, mi pare. (No, deve bollire nel suo brodo). Lo sport nella sua essenza dovrebbe essere correttezza, rispetto e perfino nobiltà d'animo. Ma forse vivo nel paese dei balocchi io.

Arena, il ct USA, intanto allude che ci siamo comprati la partita... come biasimarlo? Perdonatemi, mi perdonerà pure Zucconi... io il mondiale continuerò a guardarlo, anche più allegramente, una volta eliminata l'italietta. Per amore dello sport.

E mi rileggerò e correggero dopo, forse, chè ho perso ampiamente il calcio di inizio... E forza Croazia!

16 June 2006

Lingua Francese/1








Imparando una nuova lingua si incontrano spesso differenze bizzarre dalla propria. Io mi appassiono a scovarle, ragionarle, cercare possibili motivazioni, che in realtà raramente trovo. Il problema è che, inevitabilmente, ci si ritrova a ragionare filtrando con i propri schemi culturali e la cosa perde di senso.
Ieri sera io e il chercheur abbiamo subito in una sola sera un campionario vastissimo di una chicca della lingua francese che mi fa particolarmente rabbrividire. Pronti davanti alla televisione per goderci (!) Svezia-Paraguay, ignari dei meccanismi perversi che reggono il mercato calcistico-televisivo odierno, abbiamo assistito giusto al calcio di inizio e poi tutto é scomparso. Solo dopo essere entrati in partita abbiamo 'scoperto' che si era su canal plus e la partita era criptata. La tv é più che altro un soprammobile chez nous, tanto che non conosco neanche l'associazione dei pulsanti del telecomando con i canale cui corrispondono. Solo Arte so bene che è memorizzato sul 5. Perché è praticamente l'unico canale che guardiamo. L'unico che valga davvero la pena .

Questo per dire che una volta che l'evento di accendere la tele s'era prodotto, a quel punto s'è fatto pure zapping, questo sconosciuto. Su un altro canale, non chiedetemi quale, c'era una tra le fioccanti imitazioni di CSI. Crescono come funghi, nessuna però vale come l'originale! Trattavasi di NCIS, praticamente il CSI dei crimini tra militari. Già inquitetante!
Per inciso, meno male che quando si prende un'abitudine è difficile abbandonarla. In questo caso l'abitudine é di NON accendere lo schermo-sopramobile. E sia, ché io a dire il vero, dessero tutte le sere qualcosa di CSI-simile, starei tutti i giorni davanti a quello schermo luminoso.

Ma veniamo al dunque. Come si puo' immaginare, i due episodi della suddetta serie erano tutto un susseguirsi di omicidi efferati, strangolamenti, cadaveri, tutto sangue che colava e gente a cui succedevano cose orribili. E siccome il telefilm consta nel farti seguire le indagini relative a tutti 'sti crimini orrendi, i personaggi, indaga che ti indaga, vanno dicendo qua e là cose del tipo:
"non è stato un suicidio, è stato ammazzato / l'hanno ammazzato"
"è stato investito / l'hanno investito proprio qui davanti"
"era stata violentata / l'avevano violentata un mese prima"
Come si traducono queste battute in francese?
...il s'est fait tuer
il s'est fait renverser...
elle s'est fait violer...
Che a noi suonano di s'è fatto ammazzare, s'è fatto investire, e, lo scrivo rabbrividendo, s'è fatta violentare.

Mha. Io personalmente frasi simili le dico costruendole alla maniera nostra. E va benissimo: anche nel francese scritto la costruzione è più frequentemente 'all'italiana'. Non però nel francese parlato. Presto un'attenzione particolare a questa cosa da mesi e mesi e non mi sembra che ci sia (tra le due costruzioni) una sfumatura diversa. Non c'è un retropensiero a seconda che il soggetto se lo sia andato a cercare o meno, di essere ammazzato, investito, stuprato. Arrivano a dire s'est fait amputer d'une jambe. S'è fatto/a amputare una gamba! Uno non può proprio volerlo.

Cercando su google si può avere un'idea del 'fenomeno'.
Per il resto, non preoccupatevi, ho solo la febbre...

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NOTA DI SGRAMMATICA E DI DISORTOGRAFIA
Giocando in google a cercare variazioni sul tema, mi sono soffermata a lungo nel caso (triste) della violenza sessuale. Nel valutare come, statisticamente-in-internet, viene espresso questo concetto, bisogna considerare che ci sono parecchie combinazioni dettate dalla grammatica, anzi sgrammatica dei francesi. ((Che però c'hanno anche un po' di attenuanti, ché non è per nulla facile.))

"s'est fait violer" è la forma corretta e conta 670 risultati.
Ci son ben 5 sgrammaticature su questo triste tema, secondo le combinazioni degli errori sul participio passato -quello che ci vuole- o sull'infinito -sostituito spesso per un brutto errore dal participio passato- ed infine, tanto per esagerare nell'accordo al femminile del participio passato messo per errore al posto dell'infinito:
a) "s'est faite violer" - 171
b) "s'est fait violé" - 169
c) "s'est fait violée" - 210
d) "s'est faite violé" - 24
e) "s'est faite violée" 433
Totale forme sgrammaticate: 1007
Totale di tutte le forme: 1677. Da considerare è però che la forma grammaticalmente corretta comprende anche gli strupi commessi a danno di maschietti.

Leggere il participio passato al posto dell'infinito del verbo, mi fa accapponare la pelle (e lo leggo spesso, anche tra persone che si suppone essere di una certa cultura). E, giusto per la cronaca, io scrivo meglio di quanto parlo, perché appena arrivata m'è toccato scrivere quintali di curricula, poi, trovato lavoro, decine e decine di rapporti. E poi mi piace! Però per quanto riguarda il verbo faire, ho dovuto sfogliare la grammatica per comprovare la mia sensazione che non s'accordasse al femminile. E quindi? La febbre avanza.

14 June 2006

In Spagna - Torno



Si, sono tornata da Madrid.
ma solo il corpo fisico, quello astrale, mentale, psicologico, sentimentale, ha perso l'aereo. Quando torna faccio un fischio.
E' che ho fatto il richiamo. Mancavo da piu' di tre anni, santoiddio. Cinque anni compiuti considerando i soggiorni quelli 'veri'.

Joe March, con tutto il resto, é una pallida immagine che mi guarda da un futuro probabile.
Ho avuto sì la mia risposta, ma non quella definitiva. Non so mica quante tappe mi aspettano ancora, prima della certezza. La cosa sembra comunque procedere abbastanza bene e mi godo stranita (e compiaciuta pure) l'essere io ora il 'soggetto di attesa', senza alcuna proprietà transitiva!
Sarei pure disposta ad aspettare con un po' più di pazienza (incredibile, no?), dopo questo salto in sensazioni passate. E belle. Anche se ora che ho fatto il 'richiamo' certi ricordi hanno come ripreso a sanguinare. Ché pensare con nostalgia alla Spagna era diventato più un automatismo, un fatto scontato, che un reale sentimento. Ora sorrido e soffro magnificamente. Ed era meravigliosa quella non-foga di fare, vedere, bere fino all'ultima goccia. Tanto torno! Alcun dubbio.

Credo pure che superero' i miei principi anti-consumistici e postero' una bella foto dei sandali stratosferici che mi sono comprata. Non so se li mettero' molto, non so se li mettero' neppure. Ma erano belli. E l'Economo di Madrid mi incitava a 'liberarmi'. E sono andata sola sola, una mattina, per Lavapiés verso Puerta del Sol e poi più su. E mi hanno avuta, i sandali. Avevo bisogno di una sorta di... trofeo (?). Nei prossimi trenta anni apriro', a primavera, una scarpiera ancora non ben definita e li vedro', li accarezzero' e pensero' al sole di giugno a Madrid. Volevo regalarmi quei sorrisi.

E comunque aspettando pazientemente Joe March, cerco un post-doc per il mio amato, in terra spagnala. Sia mai.

08 June 2006

Domani








Domani si parte per Madrid... finalmente! Quattro giorni di 'ritorno' ad una terra che amo moltissimo.
Domani è anche una giornata in qualche modo decisiva...
domani potrei dire 'finalmente' e tirare un sospiro di sollievo, oppure piangere perchè credo che piangerò (piangerei! speranza, squa), e dovrò/dovrei-insomma rassegnarmi a lottare-aspettare (che binomio!) ancora a scadenza indefinita.

Ricevere una tale notizia in terra di Spagna sarebbe per me un qualcosa che pensandoci mi commuovo...
Sarebbe così bello che quasi mi viene da credere che sarà proprio così... non può essere altrimenti, è perfetto. Poi mi tremano le gambe e mi mordo la lingua, chè non ne ho alcuna certezza, nemmeno l'idea approssimativa della probabilità (l'approssimazione della probabilità passi come licenza scientifico-poetica, please).

Quindi pensatemi, intensamente, con lo sguardo verso ovest... soprattutto in un orario che va dalle 17 alle 20 di sera, considerando il fuso orario. Csi, Carmen (Marcia tu qui sei Carmen), uniche lettrici note, pensatemi forte!
Domani

Intervallo (giocando con Shinystat)







... Problemi con Windows ??

Oh voi che arrivate qui con simil dilemmi
Avvio di windows non riuscito il problema può essere
dovuto a una recente modifica al software
Ritornate dal dio Google e interrogatelo su Linux, in particolare Ubuntu.
Non è male! E non è affatto ostico come si dice in giro, anzi! Linux si è ormai 'friendlizzato', soprattutto Ubuntu, la cui missione è proprio essere facile da usare! Parola degli sviluppatori medesimi!
Mo' l'ho buttata là, se ne parlerà...
Intanto, fatemi il piacere, poichè siete praticamente gli unici a transitare qui, insieme a qualche amante/curioso della vera 'nduja (anche a questo mi dedicherò ben presto più a lungo, ne vale la pena!!! ed è mio dovere di brava calabra).
Dicevo siccome siete un discreto numero tra i pochissimi a transitare qui, nonostante io in materia di informatica abbia poco, pochissimo da consigliare... raccontate un po'... son curiosa io.
E torno a ripetere: Ubuntu ! A-me-mi ha salvato, se non proprio il portatile, almeno il portafoglio!

07 June 2006

Post dei post (forse)










Visto che da qualche parte qui c'è una cartella che cresce di giorno in giorno con bozze, abbozzi, anche solo titoli di cose-che-vorrei-scrivere, ma poi...
Stavolta comincio dai titoli, chissà che non mi stimoli a scriverli o completarli.
  • Ti son fischiate le orecchie, eh Joe? Io però sto peggio di prima
  • Del blog e la blogroll (questo è tosto)
  • Esame di coscienza professionale (questo invece no!!!?)
  • J1, J2 ed istituzioni più o meno sacre
  • Sole, luna, ciclo ed energia
  • invece di arrivare qui scrivendo Linux, arrivate scrivendo frasi che associano "Windows" e "problemi":
    si vede che dovete scoprire Ubuntu !
  • il Nice matin e i gay
  • ..e certo, mo' che me ne vado conosco i vicini di sotto.
    Sottotitolo: oggi non mi ferma più nessuno. Ché telefonare ad una decina e passa di segretarie e chiedere che mi mandino un certo documento e ricevere tutti i fax di tutte le dieci (e passa) segretarie nell'arco dello stesso pomeriggio, credo sia un record che difficilmente possa essere eguagliato. Ma che c'ho nella voce oggi? Ho pure convinto a mangiare per la seconda volta i suddetti vicini. Francesi. Nizzardi per di più. Chi conosce sa cosa intendo.

Ecco quindi il mio primo post dei post. E visto che ha già un senso così, rischia che i rispettivi testi non vedranno mai questo schermo. E qui mi domino perché sono piuttosto in vena, almeno per creare titoli, e poi non mi resta più nulla da scrivere.
E naturalmente, proprio stasera, blogger è Down for Maintenance. Deve aver avuto paura vedendomi arrivare con 'st'energia. Uffa.

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Dedicato a fio.
Dalla quale ho preso in prestito l'immagine, sperando che non dispiaccia...

05 June 2006

Non ti fischiano le orecchie, Joe?


*





Joe March non si fa sentire punto...
Lo still-optical?-fisic dice che è buon segno, che in fondo m'ha già detto che il mio cv le piace e mi ha chiesto se mi interessa lavorare con lei (sì, ho proprio detto 'lei ha chiesto a me', ci rendiamo conto?).
Deve solo trovare i soldi, dice.
Ti par poco.
A 'sti 'mericans, dice, i soldi gli spuntano dal... ehm,,,
Comunque io sono inquieta. Sono così inquieta che la mattina in treno, guardando il mare con occhi pieni di aspettative sospese, ad un certo punto mi accorgo che i vicini mi fissano stupiti. E in effetti mugugno (credevo tra me e me) pensando che allora piuttosto sia un no. Un no piuttosto che questa attesa infernale...
E lui, il fisic-chercheur, giustamente mi fa notare che non son forse 48 ore (fuso orario escluso) che aspetto.

E' che lo voglio conoscere ORA il mio destino, ho già aspettato abbastanza, no?
Son li' che guardo quanto dista la piscina dal campus, il prezzo degli affitti, le attività della cittadina, eploro virtualmente negozietti vari (c'é anche una sorta di coop). Via questo sito, spio (un po' in anticipo?) se qualcuno vende una bici, una moto, una macchina, un furgone...
E non so nemmeno se sarà quella la citta alla fine.

Approposito di mezzi di trasporto... in realtà ci siam promessi di boicottare l'acquisto di veicoli a motore. E guardando cosa offre il mercato dell'usato, bisogna dire che c'è da restar saldi nei propri propositi.



Non che voglia davvero già scegliere l'appartamento e comprare le pentole (bugiarda: se potessi lo farei)... è che voglio un oggetto di attesa concreto, cazzo.
E che il fulmine della scaramanzia tradita non s'azzardi a colpirmi, chè trova pane per i suoi denti.


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*"L'attesa al crepuscolo"
Foto rubata dal sito di Luigi Rossetto

02 June 2006

i più grandi scienziati del mondo




Riassunto delle puntate precedenti.

La sottoscritta nelle ultime due settimane è stata trascinata, per lavoro, ad improbabili cocktail party in luoghi tanto più incredibili. Il 'che diamine ci faccio qui', veniva puntualmente esacerbato da una cascata di eventi infausti, tipo sbrodolarsi ovunque di pomodorini secchi sottolio in uno scenario total-fashion, precipitarsi disinvoltamente in bagno per provvedere e subire la distruzione del sandalo indiano, giusto nel punto più lontano da qualsiasi luogo dal quale potere imprecare comodamente. Così, a metà strada tra il bagno più incredibile che io abbia mai visto e il posticino dove potermi sedere inosservata fino all'agognata ora del 'si ritorna a casa'.

Intanto il baiofisic-vuld-laic che mi ritrovo per fidanzato, veniva avvistato alla fermata dell'autobus ad osservare pigne cercando prove dell'effettiva esistenza in natura della serie di Fibonacci.

Pare che in questi mentre, dall'altra parte del globo, si parlasse di aiutare questa femme de chercheur a trovare una occupazione. Questo in buona sostanza per convincere il chercheur medesimo ad abbandonare i suoi baiofisical-progetti ed accettare una proposta che vaga nell'aria da tre anni, senza concretizzarsi.
E quindi una tizia, con un nome che sembra uscito dalle pagine di Piccole Donne, ha avuto il mio curriculum e l'altro dì mi ha scritto. La cosa sembra promettere, ma non mi azzardo a dire di più, prima di essere colpita dal fulmine del rituale scaramantico tradito.

Di pigne ce ne sono molte in quei lidi... spero solo che i cocktail party non siano in voga tra i più grandi scienziati del mondo...